Ciao Marco, benvenuto su NeroGroviglio.
Prima di tutto ti andrebbe di raccontarci un po’ chi sei nel privato, prima di essere uno scrittore?
Nella mia carriera privata sono un tutor e per me la scrittura, in questo momento, è una passione e non una professione. Il mio lavoro consiste nel fare corsi e lezioni private di tutte le materie ed è un lavoro che svolgo essenzialmente online per ragazzi e adulti di tutta Italia. Eseguo questa professione da molti anni e mi gratifica molto.
Qual è stata l’ispirazione che ti ha spinto a diventare scrittore?
La mia passione per la scrittura è nata recentemente in quanto prima di aver ottenuto una certa maturità come uomo e un buon bagaglio culturale, non avevo mai pensato di cimentarmi nella scrittura: questo anche grazie alla mia attività che mi ha arricchito molto. Son riuscito a scrivere un romanzo, non so se con successo o meno, di circa duecento pagine.
Quali invece sono sono state le tue influenze letterarie?
Sono stato influenzato molto dalla letteratura classica in quanto ho frequentato il liceo classico. Tuttavia anche la letteratura moderna mi ha influenzato in particolare il genere ucronico che leggo con particolare piacere.
Qual è il tuo processo creativo quando scrivi qualcosa di nuovo?
I miei viaggi ispirano molto il mio processo creativo e i miei scritti. Creo una piccola bozza dei pensieri in modo che al ritorno possa iniziare la stesura di uno scritto.
Ti va di parlarci dei tuoi libri?
Il mio romanzo intitolato “Anime Dissonanti”, si sofferma sulla realtà e la finzione che si intrecciano in maniera indissolubile creando una narrazione particolare. Un’opera dove l’anima incontra se stessa , viaggia attraverso gli altri dentro di sé, percependone il suo divenire. In particolare il romanzo parla di un amore tra padre e figlio che non ha modo di svilupparsi. Il figlio desidera un rapporto con il padre ma egli, chiuso nei suoi studi e nella sua attività letteraria, ignora i desideri del figlio.
Come scegli i temi e i personaggi dei tuoi scritti?
Come detto in precedenza, i temi e i personaggi sono frutto di ispirazione del miei viaggi, dei posti che visito e se vogliamo dir di più, anche loro fascino culturale.
C’è un messaggio o un tema principale che cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?
Cerco sempre di trasmettere l’amore per la cultura e per l’arte in quanto ne sono molto affascinato.
Qual è il rapporto con i tuoi lettori?
Essendo solo all’inizio il rapporto con i miei lettori non è molto stretto, in quanto sto coinvolgendo un pubblico sempre più vasto.
Qual è stato il momento più significativo della tua carriera di scrittore?
Il momento più significativo della mia carriera da scrittore è stata quando ho ricevuto il riconoscimento Segni di Pace ad Assisi con tante altre personalità della cultura e della vita civile italiana.
Come riesci a far combaciare il tuo tempo tra la scrittura e gli altri aspetti della tua vita quotidiana?
Purtroppo non riesco a scrivere molto in quanto sono molto occupato dalla mia attività che mi tiene occupato sette giorni su sette a causa dei tanti clienti cercando di soddisfare le loro richieste.
Hai qualche rituale o abitudine particolare che segui prima di metterti a scrivere?
In effetti si ho l’abitudine di coricarmi sul divano, chiudere gli occhi e stare in silenzio assoluto. Questo agevola particolarmente la mia ispirazione.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri come scrittore?
Non mi fermerò qui, infatti ho già intenzione di scrivere un secondo romanzo e di partecipare a molti altri concorsi letterari.
Perché i lettori dovrebbero leggere i tuoi libri?
Cerco sempre di trasmettere i miei pensieri, valori ed esperienze e credo che, leggendo i miei scritti, possano ritrovare se stessi anche in un determinato personaggio.
Chi è il tuo autore o autrice preferita?
Il mio scrittore preferito è Alberto Moravia.
Qual è il tuo libro preferito?
Il mio libro preferito è “Gli indifferenti di Moravia”, un libro che parla di una famiglia dell’alta borghesia con le sue problematiche e ipocrisie.
Grazie per essere stata con noi. Buona vita.
Marco è un giovane uomo dalla vasta cultura, e chi ha l’onore di incontrarlo personalmente ne resta affascinato. È il caso di prendere in prestito le parole di Pasolini che utilizzò per Alda Merini, ovvero che davanti al suo genio ci ritroviamo disarmati.
Marco ha la cultura e la sapienza del saggio, che non è mai contento e quindi non si ferma mai.