Ciao Maria Teresa, benvenuta su NeroGroviglio.
Prima di tutto ti andrebbe di raccontarci un po’ chi sei nel privato, prima di essere una scrittrice?
Ringrazio voi per l’invito.
Chi sono? Nel privato sono una donna, una madre (di un musicista), che ama il silenzio, la natura, la botanica.
Sono nata a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, piccolo paesino in provincia di Catanzaro; ho vissuto per una ventina di anni a Milano per poi trasferirmi ad Ancona, dove abito tuttora.
Qual è stata l’ispirazione che ti ha spinto a diventare scrittrice.
Scrivevo poesie fin dalle elementari all’insaputa dei miei genitori e parenti, li chiamavo pensieri che custodivo gelosamente su un diario. Ho ripreso a scrivere poesie con una certa regolarità nel lontano 2000 durante i miei viaggi in India, di ritorno in Italia ho continuato a scrivere con maggiore frequenza.
Quali invece sono state le tue influenze letterarie?
Ho letto prevalentemente poesie di autori vari, mi è difficile dire quali siano state le mie influenze letterarie. Penso di avere un mio stile personale semplice e comprensibile. In verità per me la poesia è un sentire di coscienza che si esprime ed io con quello scrivo.
Qual è il tuo processo creativo quando scrivi qualcosa di nuovo?
Esso nasce dal raccoglimento, dal silenzio contemplativo, dall’osservazione della realtà, da esperienza vissuta.
Gli elementi predominanti del processo creativo probabilmente sono l’introspezione e l’osservazione.
Scrivo versi con significati nascosti ed emozioni profonde. È una forma di predisposizione d’animo.
Attingo dalla realtà quotidiana, ma l’ immaginazione e l’intuizione sono le guide fondamentali.
Ti va di parlarci dei tuoi libri?
Parlo di “Elisir di Donna” edito da Bonaccorso Editore nel 2023, è il mio libro di esordio, le poesie contenute sono 140. I componimenti sono immediati e comunicativi, se sì e un po’ troppo presi dagli stili di poesia di tempi andati o per troppa attenzione alla forma si sacrifica il contenuto. Anche se in “Elisir di Donna” è la donna, l’animo femminile che si esprime; donna madre, donna casalinga, per non escludere la famiglia, nel libro parlo di sentimenti di anima, affronto temi come la natura, la morte, l’amore, la vita… è una poesia che può essere letta da tutti, per cui benvengano anche e soprattutto i lettori maschi perché è una grande conoscenza in più che amplia e dirama.
Nel mio libro c’è la vita che canta se stessa.
Come scegli i temi e i personaggi dei tuoi scritti?
Generalmente non scelgo temi o personaggi, nel mio scrivere esterno percezioni, emozioni, sentimenti e interpretazioni che si muovono nel mio ambito personale dandogli una forma ed un linguaggio proprio e autentico.
C’è un messaggio o un tema principale che cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?
Dipende dalle poesie che scrivo, ce ne sono alcune che trattano temi ricorrenti come dialoghi interiori, la natura in tutti i suoi aspetti o qualcosa che già presente nel mio vivere nelle sue sfumature, ogni mia poesia comunque porta un messaggio diverso.
Qual è il rapporto con i tuoi lettori?
La pubblicazione del mio libro di esordio mi ha permesso di entrare subito in contatto con un buon numero di lettori. Ho ricevuto messaggi da parte di alcuni lettori/lettrici che hanno espresso il loro apprezzamento ringraziandomi per le poesie contenute perché in molte di esse si sono ritrovati, altri mi hanno riferito che tengono il libro sul comodino e lo rileggono spesso, e questo mi ha commossa. Talvolta qualche nuovo lettore mi contatta attraverso i social per chiedermi qualcosa riguardo le mie poesie ed io sono sempre ben contenta di prendere confidenza e rispondere alle loro domande.
Qual è stato il momento più significativo della tua carriera di scrittrice?
Aver pubblicato il mio primo libro con Bonaccorso Editore mi ha dato la possibilità di mettere in luce i miei versi e questo mi ha portato a leggere il libro in varie manifestazioni artistiche, sia nel mio paese nativo
dove ho svolto la prima presentazione assoluta di grande inaspettato successo insieme al mio editore, Antonio Seracini, con un pubblico numeroso e molto accogliente, nonostante mancassi da 14 anni, sia a Mezzavalle (Ancona) nel corso della lodevole iniziativa di arte e spettacolo “Sogni in un giorno d’estate”.
Significativo e anche aver avuto la possibilità di creare un legame di risonanza con i lettori.
Come riesci a far combaciare il tuo tempo tra la scrittura e gli altri aspetti della tua vita quotidiana?
Diciamo che nel mio quotidiano nonostante gli impegni giornalieri, scelgo sempre di trovare il tempo per distaccarmi, ritirarmi e permettermi di meditare su me stessa, sulle persone e condividere così il mio mondo e non ha importanza in quale momento della giornata, i versi sgorgano senza che sia possibile trattenerli, il tutto finalizzato, pur nella sua spontaneità, a sottolineare la precarietà dell’esistenza.
Hai qualche rituale o abitudine particolare che segui prima di metterti a scrivere?
Più che un rituale ho necessità quando compongo
di mettermi a mio agio in un angolo dove non devono esserci fonte di disturbo, quindi il silenzio assoluto e la tranquillità, sono le mie abitudini principali.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri come scrittrice?
Sicuramente i miei obiettivi sono quelli di continuare a scrivere con la stessa intensità di sempre e poter pubblicare così altri libri di poesie.
Perché i lettori dovrebbero leggere i tuoi libri?
La poesia è anche una forma di spiritualità
attraverso di essa il lettore viene ricondotto oltre il frastuono della mente, all’assenza dei dibattimenti che la persona sta vivendo. Descrivendo anche i loro pensieri (come così mi è stato riferito) penso e mi auguro con la mia poesia di coinvolgere e di esortare il lettore alla riflessione, magari lo aiuti a vedere le cose in un’ottica diversa, così che possa trovare risposte alle proprie domande e donare momenti di chiarezza esistenziale.
E in qualche modo, possa anche emozionarsi.
Chi è il tuo autore o autrice preferita?
Fernando Pessoa occupa un posto speciale, ma poi ci sono Emily Dickinson, Wisława Szymborska, anche se altri autori hanno dato il loro contributo al mio pensiero.
Qual è il tuo libro preferito?
Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa è certamente il mio preferito. Intenso e celebrativo, mi ha estasiata e toccata profondamente. La sua scrittura e singolare e inimitabile densa di significato e manifesta una conoscenza profonda dell’animo umano.
Grazie Maria Teresa per essere stata con noi. Buona vita.
Grazie a voi per questa possibilità. E’ stato un vero piacere.
Bellissima intervista che ci permette di conoscere la donna che scrive versi meravigliosi.
Complimenti, Maria Teresa.
Terry
Complimenti alla poetessa e alle sue preziose opere tratte da Elisir di donna.
Alcuni suoi haiku insegnano il senso del silenzio che non è assenza di rumore ma carezza per l’anima.
Altre sue poesie toccano le corde del cuore, t’invitano a leggere ‘tra le righe’ la profondità delle parole silenziose.
Mi piacciono i suoi versi, toccano qualcosa che trascina alla riflessione e aiutano a rilassare la mente, il pensiero, lo spirito. Brava. Alfredo Varano
La Poesia di Maria Teresa è un approdo sicuro per i nostri cuori un po’ alla deriva. Grazie
Ciao maria teresa anchio sono uno stillo e forseil primo riccardo della storia di sant’andea..vivo a roma da una vita e ti sto scoprendo adesso.sarei lieto di poterti seguire con un certo interesse..complimenti e buona vita..
grazie molto interessante l’intervista le sue poesie sono oracoli di emozioni.
L’ho sentita recitare in Ancona e mi è piaciuta subito. Congratulazioni!