Ciao Maria Teresa, benvenuta su NeroGroviglio.
Prima di tutto ti andrebbe di raccontarci un po’ chi sei nel privato, prima di essere una scrittrice?
Vi ringrazio per l’invito e passo subito a rispondere alle vostre domande, anche se credo che ogni spazio risulti insufficiente per accogliere una semplice sintesi. Sarò breve.
Chi sono? Una donna, una moglie, una madre, un’insegnante per una vita intera, un’appassionata di lettura e scrittura, un’inguaribile sognatrice con i piedi per terra e la testa fra le nuvole, che quotidianamente utilizza la sua personale energia rinnovabile: l’entusiasmo!
Sono nata e vivo da sempre a Lecce, amo il mare d’estate e d’inverno, grande ispiratore di tanti miei versi e racconti.
Qual è stata l’ispirazione che ti ha spinto a diventare scrittrice.
Quando ho salutato la scuola, dopo una vita spesa tra i suoi banchi, prima come insegnante di scuola dell’infanzia e poi come docente di lettere, ho scoperto di avere tanto tempo a disposizione per le mie due grandi passioni, la lettura e la scrittura, che ora potevano godere dello spazio necessario.
Ho iniziato così un nuovo cammino, che mi ha portato alle prime pubblicazioni.
Quali invece sono state le tue influenze letterarie?
Pirandello occupa un posto speciale, anche se ogni scrittore ha dato il suo contributo al mio pensiero e alla mia formazione.
Qual è il tuo processo creativo quando scrivi qualcosa di nuovo?
Penso molto camminando, rimugino, elaboro, rielaboro e le idee trovano la giusta collocazione. Osservo molto e ogni elemento diventa ispiratore.
La mente è come un calderone che accoglie pensieri, immagini, colori, profumi, li rimescola pian pianino e la scintilla, nuova di zecca, mi orienta verso la narrazione. Anche le persone che incontro mi regalano tanto, il loro vissuto, il non detto, le reazioni a caldo, i frammenti di vita che amano condividere con me. Da tutto ciò e dalla mia vita di ieri e di oggi nascono i racconti cuciti con il filo della fantasia.
Ti va di parlarci dei tuoi libri?
Parto dall’ultimo, “Battiti d’inchiostro”, edito da Aurea Nox, una raccolta di sedici racconti, legati dal filo della quotidianità, della semplicità. Sono storie che nascono dall’attenta osservazione della vita, a volte con il filtro della letteratura e con la giusta dose di umorismo che porta a sdrammatizzare, quella che qualcuno definisce melancomicità.
Ci sono schegge di vita di nonni e nipoti, fiabe rimaneggiate, racconti autobiografici, narrazioni che toccano temi diversi, che interessano ciascuno di noi, dal rapporto con il proprio corpo alle relazioni interpersonali, in tutta la loro complessità.
Sempre con la stessa casa editrice ho pubblicato “Paporso, un amico speciale”, un libro per bambini che narra la storia del piccolo Tommy, orfano di madre, che sceglie come amico speciale un tronco, a cui confidare tutti i suoi pensieri.
Gli altri libri pubblicati con Youcanprint sono quasi sempre raccolte di racconti, come “Quella linea sottile”, “Passo dopo passo”, “Di vita in vita”. Fanno eccezione “Spigolando tra i ricordi” una narrazione autobiografica e “La Via Maestra”, una raccolta di lettere agli alunni.
Come scegli i temi e i personaggi dei tuoi scritti?
Come ho già detto, dalla vita reale. Le persone diventano personaggi.
C’è un messaggio o un tema principale che cerchi di trasmettere attraverso le tue opere?
Non ci sono messaggi ben definiti da trasmettere. Si può senz’altro cogliere però l’oscillazione continua tra sorriso e malinconia, l’incertezza nell’azione, il ripensamento come sorta di autocontrollo, in definitiva un’attenzione alle azioni da correggere, frutto di una continua valutazione del proprio operato, insita nei miei personaggi e parte di me. Tensione verso il miglioramento, atteggiamento non giudicante. Quando valuto l’operato degli altri mi chiedo sempre il perché di quell’agito e mi metto nei loro panni per capire cosa avrei fatto al loro posto.
Qual è il rapporto con i tuoi lettori?
Buono. Mi piace quando mi rivolgono domande su aspetti delle storie che li hanno lasciati incerti. È bello avere un riscontro quando si scrive, perché l’obiettivo è quello di crescere e l’idea più chiara l’abbiamo con i lettori.
L’incontro con i bambini è sempre una festa, le loro osservazioni diventano carburante per nuove narrazioni.
Qual è stato il momento più significativo della tua carriera di scrittrice?
Non posso parlare di carriera di scrittrice, anche se nella mia produzione un percorso evolutivo va certamente individuato, sia per quanto riguarda le pubblicazioni, dal selfpublishing alla casa editrice AUREA NOX, che per l’accoglienza da parte di un pubblico di lettori sempre più vasto.
Mi metto in gioco dal 2019, sono appena cinque anni. Credo che camminerò senza correre.
Per me è significativo ogni passaggio, ogni sforzo fatto, ogni libro scritto, ogni parola scambiata con gli altri, ogni idea messa su carta.
Ogni libro rappresenta la memoria del già fatto, del già scritto, di ogni speranza e desiderio.
Sono significativi anche i vuoti, perché sono colmi di libri letti e recensiti.
Come riesci a far combaciare il tuo tempo tra la scrittura e gli altri aspetti della tua vita quotidiana?
Si tratta soltanto di scegliere a cosa dare la preferenza nell’arco della giornata. Si può fare tutto, quando anche gli altri collaborano, altrimenti …
Hai qualche rituale o abitudine particolare che segui prima di metterti a scrivere?
Non ho rituali ben precisi per scrivere, mi bastano il silenzio assoluto, il mio angolo esposto al sole che per fortuna mi tiene compagnia tutto l’anno, il bloc notes, la penna e via! Se la mente è in fermento e le idee sgomitano, non ci sono per nessuno.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri come scrittrice?
Continuare a scrivere racconti e raggiungere i miei lettori, soprattutto i più piccoli, con attività laboratoriali. Sono in dirittura d’arrivo i due racconti di Paporso che completeranno la trilogia e ci sarà tanto da fare.
Perché i lettori dovrebbero leggere i tuoi libri?
Con una battuta spiritosa, quando ho pubblicato Paporso, la risposta a questa domanda è stata “perché l’ho scritto io”. Ci scherzavo, ma in parte, perché ciò che fa piacere a chi scrive è proprio quello di essere letti, come al relatore di essere ascoltato.
Sono i lettori a dare le risposte necessarie e a porre le domande utili.
Perché leggerli? Perché narrano di vita quotidiana in cui gli altri si ritrovano facilmente e chi legge trova sempre un pezzo di sé. Per questo e per tutti gli altri motivi che ciascuno troverà.
Chi è il tuo autore o autrice preferita?
Chi mi conosce non mi chiede mai di scegliere. Io non escludo mai, perciò mi riesce difficile rispondere.
Potrei fare liste lunghissime, da Pirandello a Pontiggia, da Follett a Calvino, da Isabelle Allende a P. Cornwell, da Sacks a Bussola, … e se qualcuno dovesse sfuggirmi è soltanto perché non sono ancora riuscita a leggerlo. Tutti hanno tanto da comunicare, dobbiamo soltanto scegliere il momento giusto per dedicare loro una lettura attenta, scevra da condizionamenti.
Qual è il tuo libro preferito?
Quello che mi regala nuove emozioni e parole per riflettere.
Maria Teresa Lezzi Fiorentino
Terry Lezzi
Conosco questa scrittrice da oltre 50 anni, infatti l’ho incontrata per la prima volta il primo anno di frequenza dell’istituto Magistrale e da allora la nostra conoscenza è diventata amicizia , con la A maiuscola. Posso perciò dire di conoscerla molto bene e nell’intervista c’è tanta spontaneità e sincerità e la sua inconfondibile semplicità. Ci auguriamo che lei con i suoi capolavori possa continuare a farci sorridere e riflettere su tutto ciò che di bello e di brutto la vita ci riserva.
Trovo il suo stile lineare ed elegante, molto attento a ciò che le parole possono suscitare.
Il suo narrare di cose semplici che ricordano antichi valori di famiglia, di comunità, di legami affettivi che riaffiorano senza mai cadere in luoghi comuni. Grazie
Io Ruberti Marcella sono un amica d infanzia.la mia amica geniale è veramente una donna con D maiuscola. Da piccolina era sempre sui libri a leggere e studiare..ha trascorso la vita a scuola a studiare,e insensegnare .i suoi alunni lhanno adorata e ancora oggi la ringrazianox tutto quello che ha dato. È una donna che nn si ferma mai ..assetata di conoscere ,ed ora anche a scrivere,e comebtutte le sue cose ci riesce benssimo. Ovviamente ho letto tutti i suoi libri .i suoi racconti sono semplici ,eleganti(x come è lei) e veri..trasmette tutto il suo essere nella scrittura. Forza prof.La trilogia di paporso ti aspetta ..Buon lavoro amica geniale.
Ho conosciuto Teresa lo scorso anno grazie ad un progetto della mia scuola. Da subito sono rimasta affascinata dalla sua grazia ed eleganza nel raccontare le meravigliose storie da lei create. Storie che hanno coinvolto i nostri bambini sensibilizzandoli riguardo alle tematiche trattate. Orgogliosa di averti conosciuta!
Leggere i libri di Terry è ritrovarsi, è riconoscersi, perché lei sa raccontare la quotidianità con una semplicità e saggezza straordinarie. La sua capacità narrativa puó emozionare grandi e piccini. Conosco Terry da tutta la vita e sento di poter affermare che conserva ancora il suo spirito ironico e intelligente che la contraddistingueva da bambina e che traspare oggi nei suoi racconti. Consiglio a tutti la lettura dei suoi scritti e di farne tesoro. Anna Azurretto