
Sì, oggi parliamo di Jude l’oscuro (Jude the Obscure), l’ultimo romanzo di Thomas Hardy, pubblicato nel 1895. Considerato uno dei suoi lavori più audaci e controversi, il libro esplora temi come la lotta per l’autorealizzazione, la critica sociale e la tensione tra le aspirazioni individuali e le rigidità della società vittoriana.
Il protagonista, Jude Fawley, è un giovane orfano cresciuto nelle campagne del Wessex, una regione immaginaria che Hardy utilizzava per ambientare molte delle sue opere. Fin da piccolo, Jude sogna di studiare all’università di Christminster (ispirata a Oxford), ma le circostanze della sua vita lo portano a intraprendere un percorso diverso.
Dopo un matrimonio infelice con Arabella Donn, una donna pragmatica e materialista, Jude si trasferisce in città e intraprende una relazione con la sua cugina intellettuale, Sue Bridehead. La loro unione, nonostante l’intensa connessione emotiva e intellettuale, è ostacolata dalle convenzioni sociali e dalle istituzioni religiose, portando a una serie di tragedie personali.
Hardy utilizza la storia di Jude per mettere in discussione le istituzioni tradizionali, come la Chiesa e l’educazione formale, e per esplorare le difficoltà degli individui che cercano di sfuggire alle limitazioni imposte dalla classe sociale e dalle convenzioni morali. Il romanzo affronta temi come la povertà, l’autoeducazione, la repressione sessuale e la lotta per l’autorealizzazione, presentando personaggi complessi e situazioni morali ambigue.
Lo stile di Hardy in Jude l’oscuro è caratterizzato da un realismo crudo e da una profonda introspezione psicologica. La narrazione si concentra sulle emozioni e sui conflitti interiori dei personaggi, offrendo uno spaccato dettagliato delle loro vite e delle loro lotte. L’autore utilizza un linguaggio ricco e descrittivo, creando un’atmosfera malinconica e riflessiva che permea l’intera opera.
Un libro assolutamente da leggere.
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